L'acqua, i muri, i corpi, la pittura

di Emilio Tadini, 1983


L'ACQUA
Possiamo dire che l’acqua, in questi quadri, è come la figura della natura? Il fluido, il cedevole… La fecondità… Nella superficie chiusa di questi dipinti, l’acqua apre spazi elastici, movimentati. Insinua una specie di fervore in quello che sembra un silenzio rappresentato per gli occhi.

I MURI
L’architettura, allora, non è qui la seconda figura? La figura della tecnica? (Aristotele diceva: la natura è ciò che ha in sé il proprio principio generativo; la tecnica ciò che non ha in sé il proprio principio generativo). Il duro, lo spigoloso… L’arido… Determinano, questi muri, percorsi obbligati. Delimitano spazi vuoti, silenziosi.

I CORPI
Tra figura della natura e figura della tecnica sono collocate, in questi dipinti, le figure dei corpi. Ma quei corpi sembra che si allontanino dalla natura. E’ come se tendessero a far parte di una struttura inorganica. Quella loro nudità non sembra al di là di ogni desiderio?

LA PITTURA
Parliamo di un’altra figura. Una figura che è il vero protagonista. La figura della pittura: ciò che dà forma, qui, a tutte le altre figure, il mezzo entro il quale ogni cosa si accorda e insieme contrasta con le altre. In che modo? Il fatto è che la pittura porta qui ogni cosa sotto la stessa luce. Su questa scena, ogni cosa ci appare molto precisa, lucidamente determinata. E’ la luce, a provocare in noi questa sensazione? La luce, qui, sembra condizionare rigidamente i colori. Sembra che li domini, che ne annulli ogni eccesso. E non per intensità esteriore, di quella luce, ma per una specie di sua intima potenza. Questa luce non sfolgora: invade, pervade: dispone “freddamente” di ogni cosa. Ecco: è proprio una luce fredda? E questa luce provoca in noi anche un’altra sensazione. Una specie di inquietudine – qualcosa che potremmo definire una preoccupazione. Una preoccupazione non per qualcosa che possa accadere clamorosamente: una preoccupazione per qualcosa che ha l’aria di essere un lungo processo in atto nel tempo, da tempo. Questa luce appartiene alla natura o alla tecnica?